Con l’applicazione del “Protocollo” della dott.ssa Calandra, si orienta il soggetto alla qualità dell’alimento più che alla quantità, ovvero all’uso come strumento per “riprogrammare il metabolismo” ottenendo una riduzione del tessuto adiposo in modo naturale. Al fine di sfruttare al meglio la lipolisi ogni percorso deve essere personalizzato tarandolo su diversi parametri quali ad esempio: stili di vita, abitudini alimentari, idratazione, attività fisica.
Il “Protocollo alimentare” andrà a migliorare le abitudini alimentari del soggetto educandolo alla “consapevole alimentazione”; con gradualità, quindi, il soggetto impara ad alimentarsi nel modo più confacente alla propria “unicità metabolica”, riconoscendola e smettendo quindi per sempre di ingrassare inconsapevolmente.
Il paziente sarà controllato da un bioimpedenziometro, che permetterà di valutare lo stato di salute fisico dell’individuo (massa magra, massa grassa, acqua intra ed extra cellulare, presenza e concentrazione di ioni. Inoltre, presso lo studio della dott.ssa Calandra, sarà possibile effettuare tramite microscopia in campo chiaro (microscopio ottico), il controllo dell’idratazione cellulare e del flusso ematico.
Protocollo Alimentare 2020
1. Mantenersi snelli per tutta la vita
Per conoscere se il proprio peso è in un intervallo accettabile è utile calcolare l’Indice di massa corporea (BMI = peso in Kg diviso per il quadrato dell’altezza: ad esempio se si pesa 80 kg e si è alta 1,68 ha un BMI pari a [80/(1,68×1,68)]=28,3), che dovrebbe rimanere dentro l’intervallo considerato “normale” (fra 18,5 e 24,9 secondo l’OMS).
2. Fare dell’esercizio fisico ogni giorno
L’uso dell’auto per gli spostamenti e il tempo passato davanti la TV o il PC sono i principali fattori che favoriscono la sedentarietà, sarà pertanto sufficiente un impegno fisico medio (una camminata veloce per almeno mezz’ora al giorno)
Se ci si trova (o quando sarete un po’) più in forma, è consigliato prolungare l’esercizio fisico fino ad un’ora. Oppure frequentare una palestra o praticare uno sport impegnativo.
3. Limitare il consumo di cibi ad alta densità calorica ed evitare quello di bevande zuccherate
Genericamente sono “ad alta densità calorica” quei cibi precotti, preconfezionati, industrialmente raffinati, che giocoforza contengono elevate quantità di zucchero e grassi, come ad esempio quelli comunemente serviti nei fast food.
Ma viene posto l’accento fra “limitare” ed “evitare”: se occasionalmente (mai quotidianamente) si può assumere un cibo molto grasso o zuccherato, l’uso di bevande gassate e zuccherate è invece da evitare, anche perché non aumentano il senso di sazietà.
4. Consumare giornalmente cibo di origine vegetale
Mangiare almeno almeno 400g di una varietà di verdure non amidacee o di frutta ogni giorno.
Mangiare cereali relativamente non trasformati e/o legumi con ogni pasto, limitando i cibi amidacei e raffinati.
5. Limitare il consumo di carni rosse ed evitare il consumo di carni conservate
Le carni rosse sono quelle ovine, suine e bovine, incluso il vitello. Non sono raccomandate, ma per chi è abituato a mangiarne si raccomanda di non superare i 500 grammi alla settimana.
Viene nuovamente posto l’accento fra “limitare” ed “evitare”: per le carni conservate, comprendenti ogni forma di carni in scatola, salumi, prosciutti, wurstel, ecc. per le quali non si può dire che vi sia un limite al di sotto del quale probabilmente non vi sia rischio.
6. Limitare il consumo di bevande alcoliche
Non sono raccomandate, ma per chi ne consuma si raccomanda alle signore di limitarsi ad una quantità pari ad un bicchiere di vino (da 120 ml) al giorno e per i signori massimo a due, comunque solamente durante i pasti.
Lo stesso dicasi per la birra (una lattina corrisponde a un bicchiere di vino) o di un liquore (bicchierino).
7. Limitare il consumo di sale e di cibi conservati sotto sale
Evitare di consumare più di 5gr al giorno di sale e cibi contaminati da muffe (in particolare cereali e legumi). Assicurarsi quindi del buono stato di conservazione di quelli che si acquistano, ed evitare di conservarli poi in ambienti caldi ed umidi.
8. Assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo
Di qui l’importanza della varietà. L’assunzione di supplementi alimentari (vitamine o minerali) per la prevenzione del cancro è invece sconsigliata.
9. Allattare il neonato al seno per almeno 6 mesi
10. Seguire le raccomandazioni anche se si è/si è stati affetti dal cancro
Questi pazienti (tranne coloro in cui è interessato l’apparato gastrointestinale) dovrebbero farsi guidare nell’alimentazione da un nutrizionista adeguatamente preparato.
Se non gli è possibile si dovrebbe comunque attenere alle raccomandazioni qui indicate.